Graziella è un’opera letteraria che ha segnato la storia recente dell’isola di Procida.
Il romanzo scritto nel 1852, narra la storia del giovane scrittore francese
Alphonse de Lamartine, che durante un viaggio in Italia resta colpito dalle bellezze paesaggistiche del golfo di Napoli e, soprattutto, da Procida. Lì conosce una giovane
fanciulla figlia di pescatori, Graziella, dai tipici tratti mediterranei, lunghe trecce ed occhi neri. I due si innamorano, ma lui è richiamato in patria e per questo costretto a lasciarla, però con la promessa di
ritornare. Ma Alphonse non mantiene la promessa e lei, durante la vana attesa, si ammala. Prima di morire gli invia una lettera ed una sua treccia, che Alphonse conserverà per tutta la vita in ricordo di quel tenero
amore giovanile, che mai più avrebbe provato nel corso della sua vita.
Questa storia ha creato a Procida il mito di Graziella. A lei fu ispirato un costume, assai sfarzoso ed appariscente, certamente poco
probabile dal punto di vista storico, essendo la ragazza di umili origini, divenuto però il costume tradizionale delle donne dell'isola. Esso viene indossato dalle ragazze procidane in occasione della Sagra del Mare,
festa durante la quale viene eletta “la Graziella”, ossia la ragazza di Procida che meglio rispecchia le caratteristiche sia fisiche che morali del personaggio di de Lamartine.
La manifestazione della Sagra del Mare, ideata nel 1939 da Vittorio Parascandola e Mimì Ferrara, ci celebra oramai ogni anno ed è uno degli eventi più importanti dell'estate procidana.
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