Lo Schiattamorto,
noto nella nostra lingua dialettale con l’etimologia “Schiattamuòrto”, indica secondo le credenze popolari una persona di malaugurio, simboleggia l’arrivo della morte, dato che il suo compito è
quello di prelevare i defunti. Lo schiattamuòrto non è altro che il “becchino”.
La sua presenza scenica è veramente inquietante, indossa occhiali neri, ha il baffetto, ed è interamente vestito
di nero con una cravatta nera su camicia bianca. La sua espressione facciale è sempre un po’ cupa, non per niente è indice di morte. Tuttavia la morte, negli usi e costumi partenopei è molto spesso protagonista di scene
umoristiche e ironiche, e ciò lo sa bene l’autore Marcello D’Orta che nel suo libro “Nero Napoletano. Viaggio tra i misteri e le leggende di Napoli”, Marsilio Editore, 2004, sostiene che “nella
città di Napoli la figura dello schiattamuòrto va a braccetto con la maschera di Pulcinella”.
Totò dedicò a questa popolare figura la poesia “’O schiattamuòrto”,
citiamo qualche verso:
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