Cinema e cucina: “cine-gastronomia”

Dr.ssa Tina Marasca

Mangiatori di spaghetti ( Francesca Buommino)Non solo in teatro, ma anche al cinema il cibo e gli spaghetti sono spesso protagonisti di scena, anzi per la critica cinematografica “il legame tra la pasta e il cinema e' molto stretto”: Cinema quindi come arte culinaria, in quanto dal cinema si possono ricavare molte ricette gastronomiche, ed � per questo che ritengo opportuno intitolare il presente articolo “cine-gastronomia”.

<<Cinema e cibo>>, il nesso � inteso ormai da tutti (spettatori, artisti, e diversi addetti al lavoro) come “unione perfetta”. Infatti vari attori, registi, produttori, cineasti hanno ritratto il cibo al cinema secondo le loro tradizioni culinarie, i lori usi e costumi. La topica del cibo nel cinema pu� essere intesa in varie sfaccettature: cibo come realismo e specchio della vita quotidiana, cibo come icona della nostra identit� nazionale o come icona d’identit� familiare, ancora sottolineiamo il legame tra cibo e potere, cibo e sesso (non mancano sceneggiature in cui il cibo si sposa col sesso e viceversa); il cibo sulla tavola dei ricchi o quello sulla mensa misera dei poveri, e cosi via.

Chi non ricorda infatti la magistrale interpretazione di Tot� nel capolavoro di Scarpetta, Miseria e nobilt� (1954), per la regia di Mario Mattoli. In questa versione cinematografica assistiamo Tot� danzare sul tavolo assieme a Peppino De Filippo, i due mangiano con ingordigia afferrando e ficcandosi gli spaghetti un po’ ovunque, in bocca, nella tasca dei pantaloni... Ancora, in Napoli milionaria (1950), per la regia di Eduardo De Filippo, Tot� nella parte di Pasquale Miele, colto dalla fame, mangia in una trattoria la sua pagnotta contenente pi� di una pietanza; e, sempre in questa sceneggiatura non possiamo non ricordare la scena del pranzo a guerra finita: tutti i commensali, ospiti della famiglia Jovine, sono seduti ad un tavolo “troppo sfarzosamente imbandito”. Tot� nei suoi film sottolinea il suo rapporto con la fame/cibo, e non solo con scene di pietanze abbondanti o misere, ma anche con le stesse battute che l’attore nelle sue pellicole fa a proposito della fame.
Va ricordata, inoltre, la fantastica Sophia Loren che nella sua produzione televisiva e cinematografica ama ostentare questa sua passione per il cibo; suo hobby preferito � proprio la gastronomia. Si ricordi il film "La ciociara" (1962), dove la Loren � alle prese con un colapasta pieno di spaghetti, o la versione cinematografica di “Pane amore e…” (1955) diretta da Dino Risi, dove troviamo Sophia Loren nei panni di una bella pescivendola, corteggiata insistentemente dal maresciallo Antonio Carotenuto (Vittorio De Sica). Ancora nel film “Francesca e Nunziata”, l’attrice � una forte e ostinata imprenditrice, proprietaria di un pastificio. Il giornalista Sergio Lori, ci informa che Sophia Loren nel 1954 fu battezzata dalla critica cinematografica <<pizzaiola>>, poich� imperson� una “sanguigna e prosperosa pizzaiola” nel film a episodi “L’oro di Napoli” diretto da Vittorio De Sica. Il cibo � in scena ancora in un altro film loreniano “Peperoni ripieni e pesci in faccia” con la Loren nei panni di Maria, per la regia di Lina Wertmuller. La pellicola non � stata apprezzata dalla critica, in quanto non � stata considerata un granch�. La trama narra le pene d'amore che vivono l’americano Jeffrey (Murray Abraham) , ex giornalista e attuale pescatore e la moglie Maria che si sono recati nella casa al mare per festeggiare assieme ai loro tre figli adulti accompagnati dai rispettivi partnes il compleanno della nonna Assunta. Il titolo del film dice tutto, spiega il leit-motiv della tormentosa vicenda d’amore tra Jeffrey e Maria; tra loro ci sono infatti continui incontri/scontri che terminano in vani tentativi di riappacificazione; lui tenta di riconquistare la sua amata con abbondante pesce appena pescato, lei (cio� la Loren da sempre icona del buon cibo e della cucina nostrana), cerca di catturarlo per la gola, preparandogli appetitosi peperoni ripieni.

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Ad integrazione leggere anche “Cucina e teatro”

Bibliografia

- Sergio Lori in Da Tot� a Troisi, Napoli che ride, Tascabili Economici Newton, 1999.
- Tina Marasca in Storia del Teatro tra ‘800 e ‘900, Edipress sas.
- Roberto Ormanni in Napoli nel cinema, Tascabili Economici Newton, 1995.

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