La Pompei classica è caratterizzata dagli scavi, dai monumenti, templi, edifici municipali, da una vivace decorazione pavimentale e parietale,
dai teatri, ville, fori, palestre, terme, che costituivano in antichità i centri principali della vita pubblica.
Questi beni culturali sono una viva testimonianza di vita, arte, cultura
e tradizioni dell’età romana, e solo dopo 1700 anni sono stati nuovamente riscoperti. Infatti verso il XVI secolo furono avviati i lavori di bonifica della valle del Sarno e in quell’occasione l’architetto
Domenico Fontana riportò alla luce alcune iscrizioni, edifici e vari resti dell’antica civiltà pompeiana.
Comunque va precisato che solo nel 1748 sotto il regno di Carlo di
Borbone cominciò il vero scavo del sito archeologico pompeiano (si rammenta che la scoperta degli scavi di Ercolano era avvenuta
qualche decennio prima); da allora mosaici, pareti dipinte, affreschi, sculture, templi, teatri furono liberati dai materiali di origine vulcanica prodotti dell’eruzione del Vesuvio del 79 d. C. Questi ritrovamenti rivelarono un
aspetto singolare della società romana del I secolo d. C. Attraverso una profonda analisi si scoprì che il ceto patrizio
e aristocratico di Pompei amava costruire e arredare le proprie dimore secondo la raffinatezza e i gusti artistici
recepiti dalla classe dirigente della Roma Imperiale. Il lavoro dello scavo continuò per tutto l’Ottocento e continua
tutt’ora e, tra il 1806 ed il 1832, le riscoperte degli edifici pubblici e privati furono condotte da Giuseppe Fiorelli.
Poiché i beni artistici-culturali pompeiani sono tanti, abbiamo deciso di soffermarci solo su alcuni di essi e nell’elenco che segue abbiamo riportato una minima nozione storica e architettonica dei monumenti trattati:
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