Il Carnevale nel Teatro Napoletano (3) |
||
I personaggi della tradizione popolare Carnevalesca |
||
Oltre Pulcinella che č la maschera simbolo sia della cultura partenopea che del Carnevale napoletano, ricordiamo altre āmezze maschereā popolari di vitale spessore: La Vecchia del Carnevale, la Zeza, Don Nicola, Don Felice Sciosciammocca.... |
||
La Vecchia del Carnevale - Trattasi di una āmetamascheraā, ossia di una maschera nella maschera, poiché nella tradizione
classica partenopea essa č rappresentata da due figure: una Vecchia e Pulcinella. Tutti la chiamano la āVecchia āo Carnevaleā. La vecchia signora presenta la testa, il viso, il busto deforme e invecchiato, mentre per il resto mostra un corpo giovane e prosperoso dal seno abbondante. Tuttavia ha un enorme gobba alla schiena, sulla quale porta sulle proprie spalle Pulcinella che balla e suona le nacchere. I due vagano cosģ insieme per i vicoli, i quartieri e i ābassiā di Napoli. La maschera č stata oggetto di studio da parte di molti intellettuali, e alcuni di essi hanno visto malizioso ed erotico il ballo e il movimento corporeo di Pulcinella. Solitamente il nostro Pulicinella balla
la tarantella, e nello spingere avanti il bacino costringe le Vecchia a fare delle mosse oscene; questāultima riceve poi dal giovane e birbante Pulcinella molti schiaffi ed insulti. |
||
Zeza - Questo personaggio popolare nel teatro napoletano non č altro che la moglie di Pulcinella, e il nome Zeza č diminutivo di Lucrezia. La donna č una delle protagoniste di una commedia dāamore molto antica, infatti si diffuse nel 1600 e tratta la storia di un amore contrastato tra Vincenzella (figlia della Zeza e di Pulcinella) e Don Nicola, uno studente di origine Calabrese. Pulcinella č molto possessivo e geloso della propria figlia e non gradisce assolutamente la relazione che cāč tra i due giovani, ma egli alla fine (dopo essere stato minacciato dal genero) č costretto a rassegnarsi e ad accettare che Don Nicola sposi Vincenzella. Questa scenetta carnevalesca, ricca di doppi sensi, battute mordaci, oscene e licenziose, propone lo scontro tra vecchi e giovani, tra genitori e figli, tra marito e moglie; - uno scontro che nel periodo ottocentesco e novecentesco sarą sempre pił vivo e presente nel repertorio teatrale comico napoletano. Basti ricordare ad esempio che una delle topiche eduardiane pił importante č proprio <<lāincontro, il confronto e il conflitto in famiglia>>. Rammentiamo appunto lāesemplare commedia Natale in Casa Cupiello, la trama č incentrata sul rapporto āincontro/scontroā <<tra genitori e figli, tra marito e moglie, tra zii e nipoti, tra fratelli e fratelli, pronti a urtarsi e a ferirsi a sangue>> (Giuseppe Rocca, Alcuni rimedi contro il freddo. Lettura di āNatale in casa Cupielloā, in Eduardo e Napoli. Eduardo e lāEuropa, a cura di F. C. Greco, Edizioni Scientifiche Italiane, 1993) -. Ritornando alla rappresentazione della Zeza, vediamo infatti che Pulcinella non solo ha duri conflitti con i giovani sposi ma anche con sua moglie Zeza, la quale non condivide il duro atteggiamento e la grottesca gelosia del marito; infatti la popolana contrariamente al gretto e patriarcale marito vorrebbe che Vincenzella (detta anche Tolla) si divertisse con vari e diversi innamorati: con principi, baroni, abati e soldati. Pertanto gią nella Napoli antica veniva inscenata pubblicamente una condotta di vita familiare violenta, aggressiva, basata sulle incomprensioni. |
||
(tm) |
||
Il Carnevale napoletano > |
||
Tu sei qui: Home > Napoli > Cultura > Teatro > Il carnevale napoletano |